Densitometria Ossea

Che Cosè?

La densitometria ossea chiamata anche con la sigla M.O.C. che significa mineralogia ossea computerizzata, è un esame che serve a valutare la quantità di minerali in particolare di calcio presente nelle ossa.

L’esame è utilizzato per stabilirne la concentrazione mediante dei raggi X o di ultrasuoni. Il parametro così ottenuto indica se le ossa sono in salute oppure se sono a rischio fratture o se è presente qualche particolare patologia.

E’ un esame  che si esegue in tutte le fasce d’età, sia negli adulti che negli anziani, ma anche nei bambini poichè spesso i processi osteoporici dell’adulto si manifestano a partire dall’età infantile.

Prevenzione Osteoporosi

Con l’acquisto del nuovo densitometro la Casa di Cura ha potuto mettere in piedi un’importante programma di prevenzione dell’osteoporosi.

Proponiamo un percorso diagnostico che trae spunto dalle linee guida internazionali e che si completa nell’arco di una sola giornata, al termine del quale verrà proposta l’eventuale terapia più adeguata:

Al mattino verranno eseguiti:

  •  un prelievo venoso: tramite tale indagine possono essere escluse oltre il 90% delle forme secondarie di osteoporosi e si ottengono le indicazioni per una corretta diagnosi differenziale delle principali condizioni predisponenti all’osteoporosi.
  •  Densitometria ossea (DXA) con morfometria:

o L’esame fondamentale per la diagnosi di osteoporosi è la densitometria ossea, che consente di misurare in modo abbastanza accurato e preciso la massa ossea ed in particolare la sua densità minerale (Bone Mineral Density o BMD). La BMD è responsabile della resistenza meccanica dell’osso per il 60-80%.
o Un valore aggiunto è dato dalla morfometria (una sorta di radiografia della colonna) che permette, in assenza di ulteriori radiazioni ionizzanti, la valutazione di eventuali alterazioni che possono confondere i dati sensitometrici e identificare la presenza di crolli vertebrali necessari per una corretta diagnosi clinica.

Al pomeriggio verrà eseguita la visita medica.

La diagnosi densitometrica di osteoporosi può essere tradotta in diagnosi clinica solo dopo una valutazione complessiva di diagnostica differenziale, e questo è compito del medico.

Il trattamento dell’osteopoprosi va programmato e modulato in base al rischio di frattura. E’ necessario trasformare il dato densitometrico in una valutazione del rischio di frattura prendendo in considerazione anche altre variabili tra cui l’età, precedenti fratture da fragilità, l’uso di cortisonici, il fumo, l’abuso alcolico, la commorbidità con altre patologie.
Il rischio di frattura non deriva quindi dalla sola diagnosi radiologica di osteoporosi, bensì da un insieme di fattori. Per il passaggio dal dato densitometrico al reale rischio di frattura, utilizzeremo il DeFRA che, attraverso un algoritmo in continuo miglioramento, mette in relazione diverse variabili per ipotizzare un rischio fratturativo a dieci anni.

Le indagini bioumorali aiuteranno a stabilire se si tratta di una osteoporosi primitiva o secondaria, ad impostare il migliore trattamento personalizzato e/o la necessità di ulteriori accertamenti specifici.

Hologic Discovery

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